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Abstract/Sommario: Il percorso di acquisizione della nuova lingua da parte dell’immigrato non è mai un cammino piano, ma risente delle emozioni contrastanti che lo accompagnano, delle ripulse e delle attrazioni, dei meccanismi di potere che escludono e sospingono ai margini. In questo percorso, tuttavia, un conto sono gli adulti, un altro i bambini, nati qui o ricongiunti. Se infatti la storia dei genitori immigrati rimane a lungo tutta interna ed espressa con le parole della lingua d’origine, i figli si ...; [Leggi tutto...] Il percorso di acquisizione della nuova lingua da parte dell’immigrato non è mai un cammino piano, ma risente delle emozioni contrastanti che lo accompagnano, delle ripulse e delle attrazioni, dei meccanismi di potere che escludono e sospingono ai margini. In questo percorso, tuttavia, un conto sono gli adulti, un altro i bambini, nati qui o ricongiunti. Se infatti la storia dei genitori immigrati rimane a lungo tutta interna ed espressa con le parole della lingua d’origine, i figli si alfabetizzano in italiano. Ma anche per loro l’esperienza del bilinguismo non è senza criticità e la scuola deve esserne consapevole.

Abstract/Sommario: • La sicurezza come questione di pedagogia democratica

• Educare all’insicurezza della coscienza

• Educare alla sicurezza nel rischio e nell’incertezza del futuro

• Attraversare con i giovani le terre dell’insicurezza

Testi di Duccio Demetrio, Andrea Marchesi, Mario Pollo, Sergio Tramma

Le ricadute educative dell’insicurezza sociale non vanno enfatizzate, ma neppure trattate con sufficienza dagli educatori. Occorre entrare nelle diverse situazioni giovanili per esercitar ...; [Leggi tutto...] • La sicurezza come questione di pedagogia democratica

• Educare all’insicurezza della coscienza

• Educare alla sicurezza nel rischio e nell’incertezza del futuro

• Attraversare con i giovani le terre dell’insicurezza

Testi di Duccio Demetrio, Andrea Marchesi, Mario Pollo, Sergio Tramma

Le ricadute educative dell’insicurezza sociale non vanno enfatizzate, ma neppure trattate con sufficienza dagli educatori. Occorre entrare nelle diverse situazioni giovanili per esercitare un’attenzione profonda alle domande che sembrano emergere e alla loro ricerca di vie di uscita. Ma questo implica che quanti accompagnano tale ricerca si chiedano come l’educazione possa giocare una funzione autonoma, per evitare di giocare a traino dello sfruttamento dell’insicurezza a cui stiamo assistendo anche in ambito educativo. Come educare ad «abitare l’insicurezza», fare i conti con il rischio, assumere il desiderio per non negarsi al futuro, reagire all’ingiustizia, nutrire la propria coscienza di sempre nuovi significati e valori collettivi?

Abstract/Sommario: Le pubblicità prodotte dai media sono invenzioni culturali: fanno da cassa di risonanza alla «pubblica discussione» sui grandi temi del vivere sociale. A loro volta le pubblicità non solo partecipano al dibattito, ma lo orientano

contribuendo a fare la cultura di un luogo. Per interrogarsi sull’educare è allora stimolante attingere alla produzione pubblicitaria in modo da esplorare lo scambio tra le domande dei giovani e i messaggi dei media. In tal modo diventa possibile rifletter ...; [Leggi tutto...] Le pubblicità prodotte dai media sono invenzioni culturali: fanno da cassa di risonanza alla «pubblica discussione» sui grandi temi del vivere sociale. A loro volta le pubblicità non solo partecipano al dibattito, ma lo orientano

contribuendo a fare la cultura di un luogo. Per interrogarsi sull’educare è allora stimolante attingere alla produzione pubblicitaria in modo da esplorare lo scambio tra le domande dei giovani e i messaggi dei media. In tal modo diventa possibile riflettere sui temi antropologici sottesi al «vivere senza confini».

Abstract/Sommario: L'autore, uno dei maestri della psicologia sociale, ragiona sulla necessità di impostare da capo un lavoro territoriale di comunità, da troppo tempo abbandonato.

Abstract/Sommario: Fare lavoro di strada con persone che vivono una dipendenza da alcol non è semplice. Sia perché gli operatori hanno strutturato le loro pratiche e i loro saperi su un’utenza diversa, quella dipendente da eroina. Sia perché mancano oggetti «transizionali» come le siringhe, che con i tossicodipendenti hanno permesso di instaurare una relazione che si approfondisce incontro dopo incontro. Sia perché chi vive sulla strada fatica a individuare l’alcol come problema, anzi lo sente come lenit ...; [Leggi tutto...] Fare lavoro di strada con persone che vivono una dipendenza da alcol non è semplice. Sia perché gli operatori hanno strutturato le loro pratiche e i loro saperi su un’utenza diversa, quella dipendente da eroina. Sia perché mancano oggetti «transizionali» come le siringhe, che con i tossicodipendenti hanno permesso di instaurare una relazione che si approfondisce incontro dopo incontro. Sia perché chi vive sulla strada fatica a individuare l’alcol come problema, anzi lo sente come lenitivo alle durezze della vita di strada. Un gruppo di operatori ha provato a capire come si può impostare un lavoro con queste persone.

Abstract/Sommario: Molti ragazzi accolti in comunità trovano, al momento delle dimissioni, terra bruciata intorno a sé: non una famiglia affidataria, non il rientro a casa propria e, a volte, nemmeno la reale possibilità di un cammino da soli. Una prospettiva di ripensamento del percorso di tutela può, allora, partire da questo dato: non basta più farsi carico dell’accoglienza in comunità senza progettare, al contempo, un percorso complesso che accompagni il minore anche dopo la fine dell’esperienza resi ...; [Leggi tutto...] Molti ragazzi accolti in comunità trovano, al momento delle dimissioni, terra bruciata intorno a sé: non una famiglia affidataria, non il rientro a casa propria e, a volte, nemmeno la reale possibilità di un cammino da soli. Una prospettiva di ripensamento del percorso di tutela può, allora, partire da questo dato: non basta più farsi carico dell’accoglienza in comunità senza progettare, al contempo, un percorso complesso che accompagni il minore anche dopo la fine dell’esperienza residenziale. Ma, più radicalmente, si tratta oggi di andare oltre l’idea diffusa che la tutela del minore sia garantita solo dalla comunità.

Abstract/Sommario: Con quale sguardo vedere le diverse situazioni di fragilità umana? Ci sono sguardi, come quelli della vittimizzazione e della compassione, dell’efficientismo e della standardizzazione, che non permettono di lasciarsi avvicinare dalle diverse situazioni, fino a impedire di «vedere la possibilità». In questi casi prevale il giudizio, la rassegnazione, l’esclusione. È specifico invece dello sguardo educativo riconoscere la fragilità come base stessa della vita, di ogni vita, e vedere ogni ...; [Leggi tutto...] Con quale sguardo vedere le diverse situazioni di fragilità umana? Ci sono sguardi, come quelli della vittimizzazione e della compassione, dell’efficientismo e della standardizzazione, che non permettono di lasciarsi avvicinare dalle diverse situazioni, fino a impedire di «vedere la possibilità». In questi casi prevale il giudizio, la rassegnazione, l’esclusione. È specifico invece dello sguardo educativo riconoscere la fragilità come base stessa della vita, di ogni vita, e vedere ogni situazione come luogo della possibilità. Come allora sviluppare attenzione all’uomo fragile come uomo capace?